Ciao, sono Federica, ho 26 anni e quello che state per leggere è il racconto di come convivo con il mio fedelissimo compagno, il Nistagmo.


Mi accompagna fin dalla nascita, di conseguenza non mi sono dovuta abituare a niente, perché questa è da sempre la mia realtà.


Non so come si veda con un residuo visivo di 10\10, eppure nonostante questo il rapporto tra me e i miei occhi è sempre stato conflittuale: non li ho mai lasciati liberi di esprimersi a loro modo.
Al contrario: li ho odiati, maledetti ed ho sempre sperato e cercato di cambiare questa condizione.


Tralasciando qualche osservazione scortese o fuori luogo, le domande più gettonate sono sempre le stesse:
“Come vedi?
Cosa riesci a vedere?
Cosa non riesci a vedere?
Rispondere a volte è difficile, ma in qualche modo anche divertente.


Funziono un po’ come una macchina fotografica: la mia visione dipende dalla dimensione dell’ oggetto, dalla distanza tra me e quell’oggetto e dalla quantità di luce presente nel luogo in cui mi trovo.


Provo a spiegarmi meglio: il mio Nistagmo non mi impone molte limitazioni, ma mi rallenta un po’ in certe situazioni. Vi riporto qualche esempio: non riesco a leggere sdraiata in giardino mentre cerco di abbronzarmi, ma devo farlo all’ombra di un albero o meglio ancora di un ombrellone.
In condizioni troppo luminose, come ad esempio in controluce quando c’è tanto sole, non riesco a riconoscere i volti delle persone perché non vedo i loro occhi, il naso e la bocca nemmeno a poco meno di un metro, mentre in un ambiente interno riesco a vedere senza troppe difficoltà fino a 200 cm.
Quando sono in macchina, e mi trovo in coda, al semaforo per esempio, non riesco a vedere chi si trova nella macchina dietro o di fronte alla mia.
Vedo il viola ed il rosso dell’arcobaleno, le stelle cadenti, la luna, e i colori del semaforo… Infatti sono in grado di viaggiare e spostarmi autonomamente senza nessun ausilio con i mezzi pubblici (non ho bisogno di bastone o cane guida), per la patente purtroppo non ho abbastanza decimi, ma per fortuna esistono le biciclette!


Ecco qua, ci sarebbe tanto da dire per raccontarvi il mio modo di vedere il mondo e chissà magari un giorno potrei girare un film su questo, mi piacerebbe.


Ci tengo a precisare che non è sempre stato così.


In passato non ho mai raccontato queste cose in questo modo, con leggerezza, prendendo un metro in mano e misurando le distanze, mettendomi alla prova e facendolo razionalmente senza rimanerci un po’ male, piangere o provare vergogna.


Per questo vorrei dire a tutte le persone che si sentono difettose o sbagliate, che il concetto di normalità purtroppo esiste, così come esistono persone che giudicano e\o scelgono chi avere nella propria vita basandosi proprio su questo concetto…

Se vi trovate in questa situazione perdonate e lasciate perdere, oppure perdonatevi.
Guardatevi dentro e poi cercate di piacervi quando vi guardate allo specchio, avvicinatevi e guardatevi negli occhi con i vostri occhi e non guardando il vostro riflesso negli occhi degli altri.

Sembra una frase fatta ma da quando ho fatto questo pensiero ed ho preso consapevolezza di queste parole è cambiato radicalmente il mio modo di vivere, di vivermi e di sentire.